A.Tedeschi Gran Maestro dell'esilio 
di Santi Fedele.

ALESSANDRO TEDESCHI GRAN MAESTRO DELL’ESILIO è il nuovo libro di Santi Fedele, docente di Storia contemporanea all’Università di Messina, che vede come protagonisti la storia della massoneria durante la dittatura fascista e l'intensa vicenda umana e politica del livornese Alessandro Tedeschi. Il volume si caratterizza per la passione, per la ricerca, per l’accuratezza che sempre possiamo riscontrare nelle opere di Santi Fedele; qualità per altro già presenti nel precedente libro: “LA MASSONERIA ITALIANA NELL’ESILIO E NELLA CLANDESTINITA’ 1927-1939 (FRANCO ANGELI 2005). Alessandro Mosé Tedeschi nasce a Livorno il 31 gennaio 1867 da Daniele e Abigail Jenny Tedeschi, il padre era commerciante nel settore alimentare la madre casalinga. Iscritto al Regio Liceo “Niccolini” di Livorno, il giovane Alessandro vi completa gli studi in soli quattro anni conseguendo la “licenza d’onore, l’anno successivo si immatricola alla Facoltà di Medicina, dove nell’anno accademico 1888/89 consegue a pieni voti la laurea discutendo una tesi dal titolo “Contributo clinico allo studio della nevrite”. Nel frattempo, nell’anno 1892, il giovane medico veniva affiliato alla Loggia all’obbedienza del Goi Garibaldi e Avvenire (Officina sorta a Livorno nel 1865 dalla fusione delle preesistenti Logge Garibaldi e Avvenire). Nominato Aiuto al Gabinetto di Anatomia patologica all’Università di Siena mantiene l’incarico per i successivi cinque anni durante i quali completa la sua formazione professionale e nell’anno accademico 1896/97 giunge la nomina a Direttore dell’Istituto di Anatomia patologica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Cagliari. Attratto dalla possibilità di ulteriori affermazioni professionali Alessandro Tedeschi nel 1899 emigra in Argentina e appena giuntovi viene affiliato alla Loggia del Goi di Buenos Aires “Unione Italiana”, una delle più antiche e numerose tra quelle che si erano andate formando nella vasta comunità italiana d’Argentina e in Buenos Aires in particolare. In Argentina il giovane medico livor¬nese offre un contributo di grande rilievo nello sviluppo del settore della ricerca medica e soprattutto nell'allestimento di moderne strutture ospedaliere. Tedeschi continua il suo itinerario massonico nella Loggia Unione Italiana di Bue¬nos Aires, assolvendo sin dai primi anni del Novecento alla funzione di Presidente del Comitato di coordina¬mento tra le logge all'obbedienza di Palazzo Giustiniani presenti nella Repubblica Argentina e svolgendo un ruolo determinante nel far sì che nel 1925, all'atto dello sciogli¬mento dell'Ordine in Italia imposto dal fascismo, esse non si disperdano ma si mantengano in attività in attesa della ricostituzione del Grande Oriente in esilio. Nel 1930, all’età di 63 anni, Tedeschi ritiene concluso il suo quarantennale esercizio della professione medica e non po¬tendo ritornare in Italia in quanto antifascista schedato, decide di trasferirsi in Francia a Chateau Reignac dove instaura, immediatamente, rapporti di fattiva collaborazione con i fratelli Massoni che poche settimane prima sono stati gli artefici della ricostituzione del Goi. All’Assemblea del 9 ottobre viene chiamato dapprima alla ca¬rica di Grande oratore e quindi, nel novembre del 1931, di Gran maestro, responsabilità che mantiene per tutto il rimanente periodo dell'esilio sino all'estate del 1940, al¬lorché la morte lo coglie poche ore prima di essere rag¬giunto dalla Gestapo che attivamente lo ricerca in quanto ebreo, antifascista, massone. La vita di Alessandro Tedeschi Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia in esilio si identifica con la vicenda stessa della Massoneria italiana che, perseguitata in Patria dal fascismo si ricostituisce all'estero tra mille difficoltà. La ripresa dei collegamenti con le logge superstiti nei vari, paesi d'emigrazione, il ten¬tativo di mantenere i contatti con i nuclei clandestini operanti in Italia, l’impegno di lotta contro i, totalitarismi avanzanti; nella ribadita fedeltà agli ideali di libertà, eguaglianza e fratellanza, professati dalla masso¬neria universale, sono i tratti caratterizzanti dell'operato di Tedeschi e del minuscolo ma determinato gruppo dirigente attorno a lui raccolto. Ne è testimonianza l'ampia documentazione inedita, conservata nell’Ar¬chivio storico del Grande Oriente d'Italia, che correda il volume; dai verbali relativi alle riunioni, ai documenti inerenti al processi di organizzazione interna, e di ripresa e i collegamenti con le altre Comunioni estere; dalle circolari , di coraggiosa denuncia delle atrocità perpetrate dal fascismo proteso alla conquista dell'Etiopia, al tentativo di dar vita a un organismo di collegamento tra le Massonerie europee soggette alla persecuzione totalitaria.

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